martedì, febbraio 27, 2007

Dell`embrione dei Casini me ne fotto!

L´embrione più prossimo alla sicura disfatta di ogni idea di centrodestra viene da Casini. Lui se ne fotte di Follini. Noi di lui. Il democristianuccio dal lessico volgarotto (alla faccia di Calderoli e di Luxuria!!) non passa giorno che non dichiari qualcosa contro. Non conosce argomenti positivi. Eppure conta, numericamente, meno di quello sbarramento proporzionale (modello tedesco se fosse realmente applicato) che vorrebbe introdurre. Naturalmente lui pensa a una variante castrata. Per lui l`importante è segare i cespuglietti più piccoli di lui. Dimodochè gli possa conglobare. Dimentica che lui è anche un cespuglio. Di più, un embrione che non diventerà mai adulto. A chi gli ricorda che il leader andrebbe scelto con le primarie fa spallucce e risponde: solo una boutade.

Carlo Panella sostiene che nella Cdl nessuno vuole più Berlusconi. Mi spiace ma sono in totale disaccordo. In democrazia sceglie il partito maggiore. Almenochè non vogliamo perpetuare un`anomalia italiana per cui sono i cespugli che decidono (pentapartito e dintorni). Se così fosse abdichiamo a ogni idea sensata di bipolarismo e bipartitismo.

Proprio perchè si rischia una alleanza proporzionalista (con Casini-Mastella-Margherita-Rifondazione-cespugli vari) nell`eventuale caduta di Prodi, a maggior ragione Berlusconi dovrebbe urlare l`esigenza assoluta di un maggioritario rafforzato. All`inglese possibilmente. So che sono pochi (nei partiti) a volerlo. Ma fra gli italiani sono una maggioranza schiacciante. Chiediamoglielo!

Ridicola l`idea di rafforzare un centro centro, tardo-ma-sempre-vecchio-democristiano! Questa è la follia cari Panella d`Italia!! Non si devono mai far fecondare e crescere gli embrioni sbagliati altrimenti ci annientano con i loro virus distruttivi. Non 12, ma 60anni di centristi hanno ridotto il Belpaese a quello che sappiamo. Altro che errori di Berlusconi (certo che anche lui nè ha fatti, ma molti meno di questi giuda opportunisti e disfattisti) !!

lunedì, febbraio 26, 2007

Cialtronerie e sceneggiate. Libertà e coraggio.

Ora basta con questa sceneggiata. Che senso ha demonizzare Follini, lo conosciamo da tanto. Da almeno tre lunghi anni di continue corna fatte alla Cdl. Con buona pace dei moderati onesti! Lui ha sempre fatto il suo gioco, cioè il vetero democristiano. La sua guerriglia quotidiana non è altro che una tattica di mercanteggiamento, propria delle vecchie correnti democristiane. In quanto tale, è logico che si trovi maggiormente a suo agio con i tardo-ex-post-comunisti (anch`essi espertissimi in questa tecnica di potere). Chi più di lui però delude, è Casini. La sua intervista, e i suoi commenti alla crisi, sono uno spaccato di quel democristiano modo di fare che non riescono a sotterrare. Fa parte del loro gene. Non lo cambieranno mai. Esattamente come i Sinistri di ogni rivolo e specie. Altrimenti cosa diredi lui (ma chi è??) che non accetta Berlusconi candidato leader? I numeri nel nostro Parlamento sono sempre stati relativi. Gli elettori (per i politici) anche.

La questione sarebbe semplicissima, bisogna lasciare che questi pseudo moderati vadano per la loro strada. La crisi di governo è più che patetica. Gli italiani, checchè ne dica Mannheimer e tutti suoi amici sondaggisti, vogliono cose molto più chiare e semplici che la continuità (es. Andreotti-Scalfaro) o la contiguità (es. Cesa-Follini-Casini), termini questi, di puro e crudo politichese, usati troppo spesso per dare un teorico valore alla privatissima auto-conservazione . In pratica dicono, lasciateci fare perchè sappiamo noi cosa si deve fare. Si convincono persino che sia così. Ma ovviamente nessuno ci casca. L´italiano è molto più scaltro di quanto i nostri rappresentanti credano. Certo un accesso alla politica più semplice proverebbe subito questa capacità degli italiani. Ma i santuari che hanno creato sono difficili da scalare.

Sarebbe coraggioso che il Berlusconi statista (non l`imprenditore) dicesse: signori, torniamo all`idea liberale che ci ha mosso. Basta con i sotterfugi e le scorciatoie. Siamo partiti con l`esigenza di semplificazione e invece abbiamo a nostro modo complicato. Per esempio, sosteniamo fortissimamente un sistema maggioritario e con premierato all`inglese. Battiamoci per realizzare il partito delle libertà (o chiamatelo come volete). Forza Italia, Alleanza Nazionale, Lega Nord e chi ci stà. Altro che proporzionale! Gli italiani sanno cosa chiarezza sia. Le domande dei sondaggi non indicano mai questa possibilità. Poi ogni giorno leggiamo i ciceroni alla Giovanni Sartori, cui tutto si può chiedere meno che cambiare registro: in italia non potrebbe mai funzionare, sentenziano. Prima di spararla, chiedete agli italiani se vogliono o no quel sistema. Ma niente. Fiato sprecato. Flatus vocis. Inutile, non sanno andare oltre la pagina sette. La politica cialtrona e gli intellettuali gabbamondo allontanano la gente dalla chiarezza. Troppo rischiosa questa. Si potrebbe perdere il proprio interesse.

In quanto alla crisi del governo Prodi fa parte a pieno titolo di quella ciarliera sottrazione di verità. Cibano i loro seguaci di demagogia stravagante e poi si lamentano dei magri risutati. Ma che loro lo facciano, fa parte del loro nobile status. Che anche la Cdl gli segua in questo distruttivismo, questo non possiamo accettarlo.


Breve aggiunta al post, circa 4 ore dopo.

La prova di quanto si diceva qualche ora fa nel post arriva nella trasmissione di Ferrara . Il problema della CDL è Casini e non Follini. Lo sapevamo da tempo. Ora la conferma. Lui che ha imposto una riforma elettorale schifoproporzionale, scandalosa e ripugnante, recrimina un miglioramento con sbarramento al 4%. Parla di modello tedesco, mentre dovrebbe dire piuttosto Casinfolliniano. Dice che lui non sosterra mai Berlusconi candidato Premier e che lo schema di 12 anni fa gli fa scappare da ridere. Eppure senza la creatura di Berlusconi oggi lui sarebbe il compagno di merende di Diliberto e bella compagnia Prodiana. Nessuno vuole l`uomo della provvidenza, ma neppure giocolieri senza scrupoli come lui.

sabato, febbraio 24, 2007

Il Principe Massimo e il suo scudiero

Baffetto ci ha nuovamente stupiti e gli diamo atto di aver veramente imparato molto bene la lezione.
Confusi per la caduta annunciata del governicchio mortadelliano c'eravamo illusi per un minutino lungo un giorno che forse ci sarebbe stata una nuova possibilitá per il popolino. Con la migliore delle sue manovrine - decisamente superiore per qualitá a quella della prima edizione del prodino-minestrino quando baffetto arrivó da minestrello e lasciò da primo-minestrello - oggi ha prima fatto a fettine la mortadella per poi rioffrircela come bene necessario per questo paese affamato di companatico. Naturalmente in modo molto elegante con la complicitá ufficiosa del corriere del potere e del salvagente di repubblica.
Bravissimo! Comincio a capire il motivo per il quale venga continuamente lodato dai vari concorrenti al titolino scadente ma indubbiamente invitante di principino di quartiere.
Silvio dovrebbe andare a lezione da lui. Forse oggi sarebbe ancora al potere.
Certamente tutto ció non serve al paese Italia. Non lo porta avanti, contribuisce allo stallo e gli fa perdere credibilitá a livello internazionale.
Noi che viviamo all'estero conosciamo le battutacce e riconosciamo i risolini di circostanza.
Non sono amato? E chi se ne frega!
Non riesco a fare una politica estera decente e a spiegarla agli alleati? Sono degli idioti loro che non capiscono!
Il debito pubblico? Bazzeccole... la vita la si deve pur godere!
Riforma della giustizia? Adesso t'arriva una bella controriformetta!
Televisioni? L'abbiamo appena risolto..
Alitalia? Nun vedi che bellezza?
Liberalizzazioni? The italian job..
La RAI? Ho capito .. ho capito. Pippo ecco l'assegno! Michelle eccolo anche a te..
Pensioni a rischio? Che ce ne frega delle generazioni future. Oggi é quel che conta!
Scuola? Mo' che fammo?
Ma questo non importa nulla. L'importante é il potere. L'importante é mantenerlo, ad ogni costo, a qualunque prezzo, costi quel che costi. Anche la vita del paese, anche il futuro dei cittadini. Fregandosene del passato e del presente. Perché bisogna godersi l'oggi visto che del domani non c'é certezza.

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giovedì, febbraio 22, 2007

Il D`Alema del Corriere. Aspettando Follini

Incenso e solo Incenso! Persino Ernesto Galli della Loggia! Anche lui contagiato, tende un` ode al prode D`Alema!! Si, baffetto, era non tanto tempo fa presentato dall`accademia del giornalismo italiano (l`autorevole - direbbero loro- Corriere della sera; mai sentito in quindici anni di emigrazione all`estero definire un qualsiasi giornale, autorevole!! Si cita la fonte punto e basta, invece da noi per rafforzare la fonte si dice troppo spesso, autorevole... naturalmente per noi solo per chi la cita...vedi alla voce Economist, El Pais, Le Monde, The Guardian etc etc) come il comunista per eccellenza. Colui, che allora fece cadere Prodi per poterlo sostituire alla guida del Governo. D`Alema che si allea con gli estremi di sinistra e che ritiene normale attaccare Israele per far bella figura con un diffuso antisraelismo della sua fazione (storicamente propalestinese), leader che invia da Ministro degli Esteri un grosso contingente in Libano e questa volta guarda caso nessun estremista batte fiato pur essendo la missione, per forma e contenuti inutile, rischiosa, se non dannosa a una sola parte politica (Cioè Israele. Mentre dall`altra sappiamo, hezbollah si riarma e rafforza grandemente, alla faccia del contingente italo-francese); per non dire poi della missione in Kossovo, impantanati senza nessuna possibilità di sbocco e prospettive. Surreale poi che un ministro sostenga che se non vi è unità in politica estera si cade. E il resto? La sanità, la Giustizia, l`economia? Quelle sono meno importanti? Che si licenzi pure una finanziaria assurda tanto Lui è agli Esteri. Il resto non conta!
Gran leader quello celebrato ieri da Mieli e oggi da E.G.della Loggia. Complimenti!! Ma in fondo non è una sorpresa. La stampa italiana, continua a remare per una parta politica ben precisa. Non vogliono che torni il Centrodestra. Nè hanno orrore. Basta vedere con quanta frequenza concedono interviste a Follini. Vi rendete conto, a Follini!! Lui che è stato scaricato anche da Casini. Ovvio, fa parte di quei volenterosi che dovrebbero fare il gioco dei nostri giornalacci quotidiani. Volenterosi, cui ha dato disponibilità anche Casini. Si capisce, loro hanno spavento delle elezioni. Della democrazia vera. Loro preferiscono le scorciatoie dei corridoi del Parlamento. Altro che Palle. Ma state pur certi un Follini e un Casini lo trovano. Sarà per poco, ma lo trovano. L´importante è galleggiare. Come la mer...

mercoledì, febbraio 21, 2007

Una morte annunciata

da qui su - nel nord dell'Europa - ascolto matrix e rimango perplesso. Il paese sempre piú allo sbando continua a non comprendere - perlomeno questa é la mia opinione.
Da una parte le facce tristi dei loosers della sinistra - giustamente perdenti davanti alla veritá di una morte annunciata che li insegue da 9 mesi. Il pareggione, ormai una commedia di pessima qualitá, si sta trasformando in una disgrazia per il paese. Il resto del mondo va avanti, si trasforma, si sta - chi velocemente chi piú lentamente - allontanando pericolosamente per l'Italia che sembra ormai come quelle vecchie squadre blasonate che non sono riuscite a rinnovarsi e continuano a guardarsi allo specchio gloriandosi dei tempi passati.
Dall'altra una destra disunita persino in momenti come questi in cui l'uomo dei Casini riappare cercando di riappropriarsi del bordello della Madama. Il cui unico intento é passare metá della sua vita a far la guerra agli alleati e l'altra metá a cercarne dei nuovi per poter avere nuove vittime. Questo partitino é riuscito a mettere in crisi persino Berlusconi. Quanto ha preso? il 5%? Il 4%? Il 3%?
Quando c'é il vuoto é normale che i nanetti si credano degli Dei. Cosí é nella vita reale e cosí é nello show della pollitichetta (= dei polli) italiotta. Sempre piú vicina alle Juntas sudamericane di terzo livello per mancanza di credibilitá e per l'incapacitá di risolvere gli eterni problemi del paese.
Gli unici argomenti dei sinistri (prima era l'antifascismo) sono quelli della Difesa della Razza (sinistra) e di un'Unitá con divieto di critica. In fondo le armi classiche per la difesa del potere che conosciamo ormai da 40 anni .
Sinceramente la cosa piú sorprendente non é la caduta di Prodi prevista da tutti noi da mesi, ma piuttosto le discussioni tutte italiotte sulle cause della sua caduta.
Che in fondo mi sembrano ovvie e veramente banali: la mancanza di soluzioni per i problemi del paese (sanitá, pensioni, disoccupazione, violenza).
Anche i protagonisti di Matrix ci mostrano questa situazione con una trasparente comicitá macchiettara: Mitraglia con Luxuria, Capezzolone (che continua a parlare degli 8 senatori), e poi tutti i vecchietti che conosco da quando ero bambino (Cesare Salvi, Feltri, Cento..).
Veramente una cosa dell'altro mondo. L'unica soluzione é spegnerli. Ma definitivamente. Sperando decisamente in qualcosa di meglio.

martedì, febbraio 20, 2007

L´ambiguità di D`Alema su Vicenza. Prima si, ora forse.

L´ultima, ma non la prima delle ambiguità di D´Alema cade sulla decisione già presa (sembrava) di dare il nulla osta all`ampliamento della base Vicentina. Ora dopo la manifestazione di sabato (e sottolineo, a cui hanno partecipato perlopiù i militanti raccolti da tutta Italia dalle file del movimentismo, dei no global, dall`estremismo politico di sinistra e non ultimi i tanti personaggi dell`avanspettacolo pseudo artistico italiano; tutti, ma meno o pochissimi i vicentini unici interessati) tutto sembra rimesso in discussione. Un`altra area, un`altro posto lontano da quello, o peggio non concedere proprio nulla agli sfacciati americani! Lui, il Ministrone degli Esteri propone ulteriori valutazioni. Si forse, balbetta, come nel caso del Kossovo, quando speculava sull`intervento italiano, sostenedo che il nostro ingaggio era una presenza di difesa attiva. Cari amici, così nasce la non del tutto sbagliata immagine di un`Italia inaffidabile e macchiettara. Che lo si voglia o no è così. L´inattività di una politica estera succube degli estremismi pacifisti a un solo senso, fanno identificare quella politica come una sorta di dottrina della contemplazione sugli eventi. Un accomodarsi verso posizioni immobiliste e giustificatorie al contempo prive di responsabilità. Sembrerebbe che questa ambiguità dalemiana abbia contagiato anche i radicali. Di loro non si sente quasi più. Bonino, Pannella sono fermi alla loro minestra: rivendicano gli otto senatori mancanti. Punto e basta. Sarebbe molto più decoroso se Pannella faccesse uno sciopero della fame e della sete sulle ambiguità della Farnesina e del suo primo inquilino. Ma sarebbe chiedere troppo. Lui, loro, non osano mai nei piani del potere vero. I comunisti non gli hanno mai combattuti veramente. Solo nella retorica. Quella si. A iosa.

domenica, febbraio 18, 2007

Tanti auguri Roberto!

venerdì, febbraio 16, 2007

L'Europa a un bivio o la diabolica volontá di Armonia dei suoi esattori

Zitti, zitti gli amichetti di Brusselles stanno lavorando al prossimo regalino. Cosa potranno inventare di nuovo? La creativitá degli amichetti esattori sembra non avere limiti.
L'Europa degli old friends é colpita da anni dal grave virus della tassite acuta. Dopo un fine secolo orgoglioso e pieno di speranze riposte soprattutto nelle forze dei nuovi paesselli membri, il cadavere vivente dell'Unione sembra rifiuti il cibo e voglia lasciarsi curare solo con quella medicina terribile che sono gli antibiotici TASSAX della marca Social-Ismus. O quello o niente!
E allora eccoli qua i medicozzi di Brusselles a cercare di raccogliere fondi per questa nuova azione...
Soprattutto quelli dei paeselli giá grandicelli.
Nonostante le proteste dei piccolini...
Ma l'ingordigia lo sappiamo é una delle qualitá del pazientello unitario.
E allora che fare? Dove cercare? Chiaro! Si va a rovistare tra i vicini! E cosí come quelle mosche della cacca che non mollano la preda, anche i vampiri di Brusselles cercano oltralpe..
tra il cioccolato e gli orologi sembra che ci sia un paesello che non ne vuole sapere di accettare il consiglio amico di armonizzarsi e di piantarla con quella idea balorda delle tasse basse.
Eh sí perché é veramente una rottura pensare che uno staterello con diverse culture, fatto di montanari, che decidono tutto con i loro referendum , ci metta in difficoltá pretendendo un terzo delle tasse dai suoi cittadini, con un'iva al 7% e che nonostante tutto questo abbia servizi funzionanti e una crescita economica che favorisce anche lavoro sicuro e ben pagato.
Ci deve essere qualcosa di diabolico e che deve estirpato!
Ed eccola qua l'idea grandiosa: Le tasse basse dei cantoni svizzeri sono un aiuto indiretto (una specie di sovvenzione) che danneggia il libero mercato e vanno eliminate!
E chi se ne frega se la Svizzera non fa parte dell'Unioncina. E se gli svizzeri si incazzano...
Il paziente ha bisogno di TASSAX e allora i balzelli bassi vanno tolti!
Tutti dobbiamo essere UGUALI nel continente!
I nuovi soci dell'est dovrebbero stare in guardia... le prossime vittime saranno loro!
La triade ITALOFRANCOTEDESCA non avrá difficoltá a mettersi d'accordo nel trovare nuove fonti per il TASSAX....

venerdì, febbraio 09, 2007

Ariel Toaff e le Pasque di sangue offerte agli antisemiti

Le teorie di Ariel Toaff esposte nel suo: "Pasque di sangue" mi hanno sconvolto. Seppure le abbia recepite non dalla lettura del testo, che solo fra qualche giorno potrò avere, ma dall`anticipazione datane da Sergio Luzzatto sul Corriere della Sera mi hanno rattristato. Ariel, figlio di Elio Toaff massimo rappresentate dell`ebraismo italiano, integgerrimo e acutissimo rabbino capo della comunità romana fino a pochi anni fa, oggi, novantaduenne rabbino emerito della stessa comunità. Nel libro di Ariel Toaff l´accusa violentissima che gli ebrei praticassero Pasque di sangue, anche con il terribile infanticidio (fino ad oggi, erano queste, teorie retaggio di cattolici e protestanti che solevano vedere l`ebreo come il demone capace delle neffandezze più tremende). Ora la novità è che questa accusa muove da un ebreo, sebbene uno storico, professore di Storia del Medioevo e Rinascimento presso la Bar-Ilan University in Israele. Il presente, abbiamo tutti giorni modo di vedere è capace di abissi profondi, gli ebrei vivono una recrudescenza fatta di odio e disprezzo nei loro confronti; di fraintendimenti e facili conclusioni, di crescente antiebraismo e antisemitismo. Siffatte teorie avrebbero dovuto indurre Ariel Toaff a una diversa considerazione dei suoi studi. L´indagine seppur comprensibile dal punto di vista storiografico (ma tutta da verificare), lascia ampi spazi di dubbio dal punto di vista dell`oppurtunità. Non si tratta di considerare una doppiezza, ma di evitare ogni inganno! Tutta la letteratura sull`argomento porta a escludere categoricamente che gli ebrei nella loro tradizione prescrivessero l`uso del sangue umano per i loro riti. Uso considerato anzi con orrore. A. Toaff sostiene che ciò sia avvenuto per un periodo di tempo limitato, tra il XII e il XV secolo. Di fatto rimane che Pasque di sangue offra alimento agli anatemi e alle ingiurie che per secoli anno contribuito al demone per eccellenza: l`ebreo. Se un lavoro fatto anche con onestà di principi (che non oso mettere in dubbio)lascia spazio a rappresentazioni pericolose ai nemici giurati degli ebrei, solo questo avrebbero dovuto indurre a una diversa prudenza dell`autore. La cultura storica, per uno storico dovrebbe essere pane quotidiano, non è facile da comprendere nel terreno delle faziosità. Guardando le cose da questo punto di vista, non riesco a comprendere l`anacronismo di un`accusa che nuoce nel suo pragmatismo deluso alla ragione della sicurezza stessa del popolo ebraico. Cinismo? Ironia frenetica? Scandalo? Paradossò? Una verità irriverente non rende giustizia di una storia di perscuzioni (verità storica degli ebrei sempre vittime) ancora lontana dall`essere finita.

giovedì, febbraio 08, 2007

Il Diritto di una Tempesta antiamericana

Che certi magistrati italiani siano poco avezzi al diritto internazionale di Kelsen o Rawls, solo per fare due nomi, pare ormai cosa provata; che avessero poi una visione dogmatica e veteropolitica è confermato puntualmente nel caso Calipari-Sgrena, già a partire dal capo d`accusa: "omicidio volontario e politico"!! Due accuse dolose sia nella prima (volontarietà) che nella seconda (scopo politico) motivazione. Se così fosse si dovrebbe fare un processo duplice, uno al soldato esecutore e l`altro al mandante (il sempriterno Bush). Alla conclusione illuminata ha certamente contribuito la Signora Sgrena, la quale più che descrivere i fatti ama rappresentarli. Lei non descrive le azioni, bensì le produce. La genuina descrizione dei fatti gli appare semplicemente improduttiva alla causa dell`ideologia antiamericana, da lei fortissimamente urlata. In ogni occasione. In ogni scritto. Persino nel settimanale Die Zeit tedesco, dove pubblicava le recensioni irachene. Nel calderone metteva di tutto. Il sudiciume della guerra, e in particolare quello bushiano-blairiano-berlusconiano (Quest`ultimo, il fedele cane alleato all`imperialista americano. Lo stesso Berlusconi che ha fatto di tutto per liberarla. Riuscendoci. Solo l`imprevisto, ha lasciato che il povero Calipari perdesse la vita. Una tragedia autentica.) Ma naturalmente non per la Sgrena. Lei non crede alle cose semplici. Lei crede al diavolo. Ascoltandola, per il vero, anche noi. Naturalmente era lecito e doveroso indagare. Specificare e pretendere chiarezza per sgravarsi il petto dal fastidioso peso. Una volta fatto però, appare ridicolo il vituperio e la tracotanza degli uffici italiani di una giustizia ingiusta. Vedere il mondo (gli americani) sotto una lente crudelmente distorta per potersi nutrire di consensi massimalisti solo allo scopo di distruggere i nobili fa una certa rabbia. Vedere quelle bocche parlare, contorcersi, con una lingua pesante, come se fossero loro le vittime fa un certo senso. Artigli sempre pronti a graffiare ingaggiati in una lotta mortale, fichè non si riconosca finalmente il toro sacrificale:l´Amerikano.
Un meraviglioso concertino. Peccato, visto e rivisto. Patetici!!!

mercoledì, febbraio 07, 2007

Rosiconi di Germania unitevi!

Francamente sono sorpreso dagli articoli dilettantistici e pieni di errori disinformanti da parte di alcune delle piú autorevoli testate tedesche.
Il tema lo avrete capito é il caso "Calcio".
Il belpaese - purtroppo nella sua incoscienza - lo sappiamo tutti noi che ci siamo nati coltiva usi e costumi talvolta scriteriati e - nella loro perseveranza - piú che altro mezzi stupidi di autodistruzione.
Su questo - temo - siamo tutti d'accordo. E siamo anche d'accordo - lo abbiamo vissuto proprio in questi giorni - sul fatto di non essere proprio dei geni nella pianificazione a lungo termine.
Noi siamo quelli dell'89simo minuto (se non 93simo): piú rimandiamo e meglio é.
Ma - e questo ci rende umani - siamo molto critici e conosciamo i nostri vizi meglio di tanti amichetti d'oltralpe.
Per cui in questo momento - tranne qualche imbecille che sembra non aver capito il problema - il paese sembra abbastanza unito sul da farsi. Forse nei dettagli ancora no, ma sulla sostanza sì: pugno duro e guerra agli hooligans (teppaglia) nostrani.
In maniera molto rapida - che debbo dire ha sorpreso anche me critico della Junta nostrana - il governo ha proposto delle soluzioni che potrebbero rivelarsi un primo passo verso una nuova era.
Perlomeno cosí voglio interpretarlo io (ripeto per chi non ci conoscesse: non votiamo a sinistra e non abbiamo votato per questi i-cilli al governo).
Ora, tornando al punto iniziale, queste quattro banalitá introduttive sembra che passate le Alpi si diradino fra le nebbie e diventino qualcos'altro.
Gli articoli passati in rassegna (FAZ,
Spiegel,
Die Zeit hanno un comune denominatore (Berlusconi colpevole di non aver fatto nulla da primo ministro e potente proprietario del Milan) e ripropongono i classici pregiudizi (peraltro spesso coltivati da noi stessi) degli italiani cialtroni e imbroglioncelli, che prima fanno un casino e poi rimettono tutto a posto alla loro maniera.
Le tre testate - e qui mi sono fermato - rappresentano le varie direzioni politiche.
Da qui la sorpresa - ma ormai purtroppo troppo spesso confermata - degli attacchi della FAZ.
Sembra quasi che il dramma non fosse importante, mentre invece tutta l'attenzione e l'attesa fosse rivolta con una goduria bacchica verso la sperata chiusura definitiva dell'odiato calcio italiano reo di aver rubato la coppetta mondiale agli amici di Berlino.
Io - che ho imparato ad amare questo paese dopo tanti dubbi e debbo ammettere anche pregiudizi - rimango sorpreso da tanta stupiditá ma in fondo anche allietato dal fatto che i giornalisti non sembrano distinguersi se non per la madrelingua che parlano: il parlar male e in modo superficiale lo conoscono quelli e questi.

Veronica ora basta, il vaso è colmo anche per noi...

Cara Veronica,
la lettera a Silvio, per la forma da te prescelta, aveva un sapore amaro, amarissimo, e questo vale per me e per chiunque come me abbia rispetto della dignità e serietà che da sempre (giustamente) ti si attribuisce. Non voglio entrare in merito alla storia personale della vostra "fortunata" coppia, tuttavia, oso chiederti di non prestarti ancora al chiacchericcio pubblico. A perdere, oltre a Silvio, sei proprio e solo tu. Bastava leggere l`intervista di Maria Latella sul Corrierone degli Scandali per capire quanto la tua figura sia uscita ulteriormente ferita da questa overdose mediatica.
Quale che sia la ragione, peraltro da te chiaramente esposta, trovo tragicomico questo esercizio ostentato di sciaquare i tuoi, i vostri, panni in pubblico. Una specie di militaresco duello fatto di parole, rinfacci e richiami all`ordine. I diritti e i doveri anche quando sono disconosciuti, non dovrebbero mai prestarsi a volgarizzazioni collettive. Ho ammirato spesso la tua composta avvedutezza nel modo di interpretare il matrimonio e la famiglia. Una sagacia che è venuta meno con la tua lettera. Le distinzioni sulla tua riconosciuta intima eleganza di natura, paragonata a quella del tuo esuberante e distratto marito sono terminate agli occhi dei più in quella missiva. A un marito che parla troppo forte e si lascia trasportare troppo facilmente hai opposto la moglie inquieta e pubblicamente vendicativa. Non sono indovino e non voglio esserlo. Vedo un`infinita serie di virtù e meravigliose diversità nel vostro matrimonio. Ora però basta, il vaso è colmo anche per noi. I vostri problemi risolveteli a casa vostra. Non potete condannarci con la vostra inquietudine alle tenebre del gossip quotidiano!! Su quei giornalacci di Reppubblica e Corriere poi!!! Vi è grazia in ogni posa. Le pose descritte su quei giornali sono solo di malizioso interesse. Se la prima missiva poteva avere un senso(sigh!), nessuno ne hanno le interviste e precisazioni successive. Un consiglio e un invito: ritorna alla regalità che inebria.

Con la stima dovuta, tom&jerrry

lunedì, febbraio 05, 2007

Questo é quello che mi manca....

fairplay (del commentatore) & genialitá...

sabato, febbraio 03, 2007

Le nostre condoglianze...

vanno alla famiglia dell'ispettore Filippo Raciti vittima di un atto infame e stupido da parte di un gruppo di teppisti e delinquenti.
Chiamamoli cosí perché non sono altro.
E mettiamoli dentro buttando la chiave in qualche pozzo.

giovedì, febbraio 01, 2007

Veronica e Silvio. Cacciari e gli altri.

Che sia stato un colpo di teatro non c`è dubbio alcuno. Rispetta, per il vero, il copione di tanti altri matrimoni famosi. Pensate di recente solo ai Clinton, a Sarcozi o a Tony Blair e consorte, tutti con crisi tutt`altro che rimaste nella sfera privata. Nulla di nuovo quindi, neppure sotto il cielo della famiglia Berlusconi. Di nuovo, ma anche questo in Italia è vecchio, sono tutti i pareri e i consigli di politici, attori, attrici, giornalisti, comici, ex-comici, premi Nobel, mogli di premi Nobel, Psicologi, psichiatri, scrittori, e funanboli di vario genere. Persino i filosofi!! Cacciari, il filosofo dell`Inizio e sindaco di Venezia trova ancora una volta il tempo, fra i tantissimi impegni, per dire la sua: "Sbagliato!!!" tuona, "Veronica ha scritto una bellissima lettera, piena di dignità ma non avrebbe dovuto renderla pubblica...poi dovrebbe sapere chi è suo marito.." ect ect. Dire: "non avrebbe dovuto" , oppure che è "ridicolo", fa parte esattamente di quel dire inopportuno che ci si dovrebbe risparmiare. Un tempo non era così. Immaginate Spinoza, Kant, Heidegger, Wittgenstein o Karl Popper disquisire sul colore delle scorreggia degli altri!! Suvvia non si può sempre parlare di tutto!!! Esser-ci, non sempre deve Essere!