Morti che camminano e vivi che ci lasciano: Condoglianze alla vedova di Welby
Premetto che é la seconda volta che vedo quella trasmissione visto che non ho neppure la TV... figurarsi il satellite. Ma mi ha incuriosito e allora l'ho seguita (non chiedetemi come e perché).
Mi ha colpito la passione condita con una certa capacitá intellettuale di suor Rosetta che ha veramente fatto una bella figura e m'ha fatto diventare simpatico persino piacione Cappato (piú educato del suo maestro - ha persino chiesto scusa dopo un'interruzione).
Il cardinalone non si discute - perché naturalmente anche i panchinari del Vaticano sono sempre meglio delle prime file del parlamentino di Roma.
Certo io ho la mia opinione che é molto semplice e suppongo sia stata anche quella del "povero" Welby: Male é ció che faccio agli altri e sul mio corpo e la mia anima voglio decidere io. Che é in fondo quello che ci ha dato anche D-O: la libertá di prendere in mano il nostro destino.
E allora guardando questo dibattito cacofonico moderato con gentilezza parrochiale dal "mai divenuto" pretino Vespa mi ha sorpreso da cosí lontano il vedere gli zombies di plastica appassionarsi di qualcosa che sembrava non appartenergli proprio: la vita di Welby appunto.
Suor Rosetta debbo dire che mi ha spaventato. Perché ho pensato con terrore all'idea che una del genere potesse decidere cosa é buono per me e cosa non é buono. Con quella giacchetta nera poi... sembrava quasi l'arbitro della partita piú importante della nostra vita che fischiava e schiamazzava con un buonismo affetato "rigore! rigore! rigore!". E piacione che cercava in tutti i modi di dimenarsi e far capire che se uno cade da solo non puoi espellere il compagno di squadra.
E in quel mondo di celluloide dove tutti sembravano ascoltare solo se stessi , le uniche voci che "bucavano" erano quelle delle vittime di questa stupiditá totalitaria che vuole decidere su tutto e su tutti in modo perbenista salvo trovare l'escamotage nel qual caso il dramma fosse loro.
Per la prima volta dopo molti mesi mi ritrovo cosí a sentirmi "radicale" e nel contempo a non comprendere come possano sedersi insieme nel governichicchio di Mortadella. Piacione Cappato sembrava un po' un cigno melanconico pronto a cantare per l'ultima volta...
Mi auguro di sbagliare.
2 Comments:
Complimenti per il post, la vostra analisi corrisponde in tutto alla leggerezza dell`essere di Porta Porta e dei suoi ospiti. Peccato che allo Zecchino d`oro di Toqueville non si siano accorti in modo adeguato del valore dello scritto.
Grazie per i complimenti. Sei sempre molto gentile con noi :-)
Ti auguriamo buone Feste e un buon anno 2007!
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