lunedì, ottobre 27, 2008

Italia Somarizzata

Ormai non ho più speranze di vedere il mondo della scuola attivo in un esercizio di saggezza. Era così ai miei tempi, fine ottanta primi novanta, e ancor più lo era nei decenni precedenti. Nel novanta furono okkupate moltissime Università italiane. Per mesi. In un primo tempo anche io avevo sostenuto alcuni motivi della protesta, poi non più (ahimè troppo tardivamente). Era tutta una farsa. Agli studenti, di sinistra soprattutto,non interessava altro che la conservazione. Come oggi. Mantenere questo livello infimo di istruzione che vede l`Italia agli ultimissimi posti in Europa. Basta guardare i dati Pisa. Senza sconti: ultimi!!
Un esempio del dissesto. In Sardegna rispetto ai tempi in cui studiavo si è assistito a un proliferare di micro università, le cosidette decentrate. Non più solo Sassari e Cagliari ma anche Nuoro, Oristano, Alghero, Olbia, Tempio Pausania e chi più nè ha più nè metta. Una rincorsa farsesca che abbisogna di strutture fisiche (aule, laboratori, biblioteche), personale non docente e ovviamente docenti. Ora immaginate l`impoverimento che ne consegue, docenti di poca fama e risorse gettate dalla finestra. Tutto per fare il favore a questo e all`altro. Politica assurda e lesionista. I denari sono pochi ma si è trovato il modo di sperperarli nel modo peggiore. Ecco allora i necessari e tardivi tagli.
Ma l`Italia è ormai somarizzata. Nessuno la salva. Nessuno propone più idee per uscire da questo pozzo di autoconservazione. Non la politica, non i Baroni, non i precari e ancor meno gli studenti. Nessuno rinuncia a niente. Neppure all`esser somari.

venerdì, aprile 18, 2008

Berlusconi-Putin e il silenzio di Toqueville

Lo dico senza polemica, trovo imbarazzante per l`Italia questo sfoggio ostentato di amicizia del Presidente russo con il nostro Berlusconi.
Trovo ancor più disdicevole che si parli di Aereoflot dopo che si era data per scontata una cordata italiana. Sembra che le parole siano solo tali e che i fatti siano ben altri. Mi stupisce che non ci siano le giuste critiche a questo esercizio di fantasia. Trovo questo andare a bracietto con Putin di cattivo gusto. Come di cattivo gusto è l`aver mimato a una giornalista di altra nazione (russa) il mitra per aver essa fatto una domanda "scomoda" sulla vita privata del leader russo. Peraltro, una domanda, rispettosa pur nella sua invadenza. I politici, essendo uomini pubblici, possono aspettarsi simili domande.
Se poi, si ricorda a Berlusconi quanti giornalisti sono morti nel silenzio del regime, cioè senza che mai siano stati individuati colpevoli, questo fa veramente un certo senso. Chieda notizie a Guzzanti.
Con la russia siamo in affari. Nessun dubbio. Ma che si prenda esempio da Toni Blair o da Brawn, i quali non si fanno usare. Sanno persino alzare alla bisogna la voce.
Se questo era l`inizio, pur senza ufficiale investitura, sono molto deluso. Aggiungo anche che mi delude il silenzio di Toqueville. Eppure in un passato recente Putin ha ricevuto le giuste critiche. Ma forse sarà una svista. Almeno spero.

martedì, aprile 15, 2008

Silvio basta con le Putinate

Pur avendo preferito l`astensione in questa tornata elettorale ho gioito del successo del Pdl e della Lega. Ritengo che siano riusciti in un`impresa che si prospetta di grande utilità per il Paese. Oltrettutto in una dimensione che va ben al di là delle più rosee previsioni.

Gli errori che si sono visti nella legislatura 2001-2006 possono essere corretti grazie a una maggioranza sufficiente e a una esperienza maturata proprio in quella passata legislatura. Sono ottimista e non rimane che esserlo.

Tuttavia a fronte di una serie di positive impressioni sul programma, su cui ora non mi dilungherò, ho riscontrato oggi, nella conferenza stampa, una macchia che si presenta come il primo grave errore. Errore che si compie in politica estera.

L´annunciato incontro di Berlusconi con Putin è da annoverare nella serie dei pericoli di una politica estera ingenua e bonacciona e al limite del buon gusto. Il fatto che poi l`incontro si tenga nella sua villa sarda lo rende ancora più compromettente agli occhi dell`opinione pubblica europea e americana. Non è certamente un buon inizio. Putin ha reiteratamente dimostrato di essere lontanissimo dal compimento del processo democratico e non solo non lo ha compiuto ma lo ha monopolizzato fino a renderlo fragilissimo. Ha negli ultimi anni mostrato i muscoli con i partner occidentali venendo meno a un dichiarato spirito di collaborazione. Da un`altra si è mostrato sostenitore dell`Iran di Amadinejad e di Hamas. Ha messo il silenziatore agli oppositori e nemici interni. Ha fortissimamente limitato la pluralità e libertà dei media. Questo raccontano le cronache. Abbastanza per dire che non è simpatico (laddove la simpatia fa a pugni con la democrazia). Che anzi va a mio modo di vedere continuamente monitorato e preso con le pinze.

Non dico che si deve far finta che non esiste. Ma lo si deve incontrare nelle sedi opportune. Istituzionali. Non solo, bisogna avere il coraggio di dire che l`Italia non apprezza certe limitazioni che si sono rilevate nella gestione del suo potere. Altri in Europa hanno già avviato una revisione agli incensi del passato. Non possiamo essere noi a prestarci a questo gioco pericoloso.

Intanto come immagine non sarà certo un buon biglietto da visita. Le cronache oltre i confini italiani saranno tutt`altro che tenere. Mi auguro che l`incontro non sia solo di pacche sulle spalle ma anche di dichiarazioni nette e non compromettenti. Sarebbe un pessimo avvio che potrebbe prospettarsi come un calvario. Almeno in politica estera.

venerdì, aprile 11, 2008

Totti, Eco, Clooney, Benigni gli ultras di Veltroni

A ogni elezione la stessa storia, gran risalto agli amici della sinistra che sostengono la campagna elettorale del "compagno di turno". Quest`ultima non ha fatto eccezione. Anzi, si è internazionalizzata per assurdità e ridicolaggine. A nessuno sarà sfuggita l`amicizia tra George Clooney e Walter Veltroni, con il primo, impegnatissimo a sostenere Mister Buonista, paragonandolo adirittura al nuovo "dio" in terra americano. Cioè Obama, una specie di, "ma anche" a stelle e strisce. Gli avrà promesso Cinecittà? Esterofilia congenita alla moderna sinistra italiana. A George Clooney mi piacerebbe fare due o tre domandine sull`Italia, su qualunque argomento. Immagino le risposte. O meglio le non risposte!

Totti poi è una esilarante figura di questa ricerca al personaggio utile. Basta vedere il suo niet alla nazionale e agli argomenti colti che ha portato nel suo libro bestseller. Oggi lo abbiamo visto su tutte le pagine web (Repubblica e Corriere in primis) come argomento principe. Berlusconi avrebbe criticato il suo sostegno a Nutella! Il fatto che abbia dei piedi buoni non vuol dire che abbia anche una testa buona. Pare ovvio. Mi stupisce più di Totti, che è più facile da capire di quanto egli stesso non si sforzi di far intendere, il clamore da Republicchetta che i media post republicchini sono capaci di offrire. Ditemi dove in qualunque Paese normale (parola cara alla sinistra italiana) uno sportivo conquisti la prima pagina e il titolo per argomenti di politica come nel nostro! Solo da noi. Ovviamente. Nell`Italia di Veltroni tutto sembra possibile.

Di Benigni non dirò molto. Solo che è il comico che ha preso in braccio tutti i leader del vecchio Pci. Gli ha issati come vessillo da sostenere. Gli ha coccolati. Trattati come angioletti da imitare. Se lo avesse fatto pure con Leonid Breznev, non mi stupirebbe, si quello simpaticissimo che si presentava sulla freddissima e innevata piazza Rossa a Mosca. Lui basta che sia di quella parte e lo porta in braccio. È generoso. Magari lo farà anche col cubano. O con i cinesi. Chi lo sà! Qualche giorno bisognerà portare in braccio lui. Dove, fate voi.

Poi ci sono i Manifesti della truppa intellettuale storica. Una lista che vedo da almeno 30 anni (salvo qualche deceduto). Identica a sè stessa. Sostengono da sempre e a scatola chiusa ogni In-Giustizia e Libertà. Credono di essere veramente i garanti del sistema democratico. Mimano una apocalisse qualora Silvio Berlusconi vincesse le elezioni. Proprio loro!! Che hanno sulla testa la responsabilità dell`università, della scuola, delle lettere, delle arti, della giustizia, dei media fallimentari. Dov`erano loro quando serviva la meritocrazia? Dov`erano loro quando, piuttosto che il timbro al manifesto di turno, tutto andava a rotoli? Ve lo dico io. Loro erano a recupare i denari utili a sostenere questa decadenza. Lo sfascio prima ancora che della politica era di questi presunti uomini ( e donne, per carità, 50% anche alla parità) guida. Altro che Berlusconi. Male dei Mali. Il demone che ci ha ucciso sono loro.

mercoledì, febbraio 20, 2008

Casini, Bonino-Pannella, Ferrara e gli altri.

Talmente chiari da risultare disarmanti. A parole tutti per semplificare nei fatti tutti per complicare.

Deludente Casini, per il vero mai mi aveva illuso, col la sua piroetta di accuse e contro accuse verso i suoi ex alleati. Un giorno contro e l`altro pure da almeno 5 anni afferma l`esigenza di discontinuità con la vecchia maggioranza. Ha imposto una legge elettorale papocchio, ha frenato diverse riforme importanti, ha auspicato in piena legislatura una nuova premiership. Ha persino in piena campagna elettorale sostenuto che difficilmenete la Cdl avrebbe vinto. Ottimo spirito per galvanizzare gli elettori. La verità e che lui pensa a qualcosa di diverso, nessuno a capito ancora cosa. Semplicemente vorrebbe essere un autentico protaganista, ma visti i precedenti, rimarrà a vita un gregario.

Bonino-Pannella, una tragedia politica. Non nè azzeccano una. Sono l`equivalente democristiano dell`autoconservazione perenne. Bruciano ogni idea buona con l`assurdo protagonismo del baraccone. Tutto ha un prezzo, si sa, ma allo stomaco non pensano mai? Ora, loro che dichiarano da sempre il bipartitismo dovrebbero al massimo puntare a una visibilità di seggi maggiore possibile, invece no. A tutti i costi gli apparentamenti . Troppo semplice. Meglio l`etnia EmMarco del l`ovvietà.

Ferrara, raffinato interprete dell`Arena italiana sceglie la follia di fondare un partitino a favore della Vita. Per me è impazzito, proprio lui, il fondatore del più autentico, meritorio e vivace dei quotidiani nazionali! Come ci fosse bisogno di un nuovo protagonista in questo sport superinflazionato. Non le ragioni (i suoi argomenti anti aborto) sia chiaro. Siano essi pro siano essi contro. La discussione non è tabù. Razionalmente incomprensibili gli argomenti di un neccessario accorpamento. Ancora meno quelli del non doversi confrontare con tutti su un tema così importante. Non è il solo a quanto pare, nessuno nè vuol parlare in campagna elettorale. Dove si dovrebbe poi. Che il Giulianone ne parli in Sacrestia allora. Ma ne parli. Sembra colpito anche lui dalla sindrome Follinia. Dal bisogno di discontinuità. Sempre più pericolosamente contagiosa.

Degli altri, Cosa Bianca, Cosa Siciliana (Lombardo e soci), Cosa Arcobaleno, Cosa Socialista, Cosa Storace-Santachè....e vedrete altre ancora ne sorgeranno, non ho voglia di parlarne. I nessi finalistici sono limitati e chiarissimi. Ma avendo questi un residuo attivo pericoloso alla salute faccio a meno di ingerirli. Per favore, nemmeno a piccole dosi.

martedì, febbraio 12, 2008

Son trascorsi 8 mesi dall`ultimo post...

ci eravamo congedati ( per mancanza di tempo non abbiamo dato seguito al blog ) con "Più, più, più..." un commento semi serio sul Veltronico neo protagonismo. Buonista e disposto a tutto e al contrario di tutto. Un cattocomunista ante litteram. Ma nonostante ciò, tutta l`informazione ne è contagiata. Quotidiani, settimanali, televisioni. Analisti nazionali e esteri ( pure questi riniziano con i loro precarissimi commenti, sigh!) si spellano nel dipingere il grande Salvatore. Tutto all`insegna del grande bluf. Chi lo fermerà ormai? Il nuovo guru della sinistra è sulla via beatificazione. Tutti concordi nel riconoscere a W. di aver dato una scossa alla politichetta nazionale.
Peccato che non sia così. Peccato che l`uomo sia tutt`altro che nuovo, almeno chè un trentennio sia da ritenersi un soffio di tempo. Ben inteso, ben vengano le semplificazioni, a destra e a manca. Ma il dubbio in questo agono ci pervade. Sempre. Tutto ciò che circonda W. è vecchiume. Lui compreso. I programmi prospettati nella sua presentazione della campagna elettorale sono esattamente nella linea dell`ultimo nostro post vecchio di 8 mesi, "Più, più, più...", di tutto di più. Nessuna proposta concreta. Non una parola sui tagli agli sprechi. Anzi i complimenti ostentati all`azione del Governo Prodi. Nessuna proposta seria sulle riforme Costituzionali. Politica estera? Men che meno. Riforma vera delle pensioni? A sinistra sembra bestemmia.

Per dire la verità le alternative a questa italietta non sono migliori nell`altro versante. Berlusconi ricandidato a leader del duo (almeno per ora) Fi, An con sostegno federale della Lega Nord, non sembra avviato a un autentico ripensamento degli erroroni passati. Anche qui le proposte sono vaghissime. Sia per le riforme Costituzionali, sia sulle prospettive economiche. Cavaliere, a quando i tagli nelle Province, nelle Comunità Montane, nelle Regioni, nelle Municipalizzate, nel Parlamento? E quando riusciremo a debellare la criminalità organizzata ( mafia, camorra, ndrangheta )? Che democrazia è quella che non riesce a garantire la sicurezza?bChe politica estera ci aspetta? Forse quella ancora flirtante con i vari Putin e Erdogan? Se la sinistra qui è stata pessima non mi consola la leggerezza manifestata dal precedente Governo Berlusconi.

Per meritare il voto i candidati devono essere molto ma molto più chiari.

Si può fare, ma rialzati italietta politica!!

mercoledì, giugno 27, 2007

Più più più.....

più lavoro..
più sviluppo..
più imprese..
più Montezemolo..
più Consorte..
più giovani..
più scuola..
più meritocrazia..
più politica..
più rispetto..
più Prodi..
più Bertinotti..
più Di Pietro..
più Mastella..
più Rutelli..
più tutti..
più democrazia..
più riforme..
più laicità..
più immigrati..
più integrazione..
più Chiesa..
più Roma..
più Torino..
più armonia..
più sorrisi..
più socialisti..
più kennedy..
più Moretti..
più giustizia..
più televisione..
più soldi..
più liberali..
più passione..
più emozioni..
più responsabilità..
più sicurezza..
più civiltà..
più solidarietà..
più unità..
più garantismo..
più ambiente..
più Kioto..
più Juventus..
più nutella..
più Italia
più Africa..
più Europa..
più America..
più Cile..
più Fossati..
più ...

V E L T R O N I, D I T U T T O D I P I Ù

venerdì, giugno 15, 2007

Il "contesto" antisemita di Sandro Viola

Furbissimo a cambiare le carte in tavola (ridicolissimo l`uso del "contesto" utilizzato nell`ultimo ma per nulla nuovo articolo pubblicato sulla "sua" Repubblica) di un dramma storico quale è quello del conflitto tra palestinesi e israeliani. Il dramma per lui, da sempre, stà dalla parte palestinese. Mentre gli israeliani vivono allegramente e con la responsabilità di essere la fonte e la causa di ogni male. Persino, con l`accusa di rubare l`acqua dei palestinesi per destinarla alle loro, immaginiamo, lussuose piscine! Si é altrove già scritto che tutti conosciamo il pensiero debole, debolissimo di Sandro Viola, sappiamo della sua faziosità. Nulla di nuovo. Ma che prenda denari profumati per aizzare menzogne provate dai fatti e dalla storia intristisce assai.

Non di omicidi mirati degli israeliani si dovrebbe parlare ma di articoli anti-Israele (antisemiti?)mirati a sostenere e a perpetuare il dramma vero che si vive in quell`area.
Nessuno chiede "giustizia" (la stessa che lui chiede alla comunità internazionale per i presunti soprusi di Israele) dei giornalisti attivisti della menzogna ripetuta e perpetuata ogni qualvolta si acutizza la crisi mediorientale. Si accorgono dei morti "ammazzati" israeliani soltanto per infierire (a loro modo di vedere) sulle loro stesse "errate" politiche. Si inebria di retorica un repertorio di immagini falso e falsato per suscitare un`ulteriore antisraelismo. Giocano sul filo della vertigine speculando sulla morte, favorendo le simpatie filo arabe a costo di illusionismi di sangue. Un delirio di parole che cerca nella colpa collettiva l`incapacità di una classe dirigente palestinese e araba di mediare risultati concreti. Il disprezzo verso Israele ha raggiunto livelli di guardia. La stampa moderata, liberale, dovrebbe incalzare questo infelice terrorismo mediatico.
Quel giornalismo mefistofelico di certo non aiuta Israele ma ancor meno i palestinesi.

lunedì, maggio 14, 2007

Leoluca e il prossimo: "Brogli siciliani"

Un titolo annunciato il libro prossimo di Leoluca Orlando, immaginiamo reciterà già dal titolo:" I brogli siciliani". Sarà come sempre un successo editoriale, una grande operazione di marketing e di immeritati guadagni.

Girerà l`Italia a raccontare della grande truffa della Mafia alleata ai Berluscones. Non contento viaggerà all`estero e particolarmente in europa a dire della democrazia che in Italia non c`è. Lo ricordo in un convegno di qualche anno fa nella città dove abito, Monaco di Baviera, dove si disquisiva sulle relazioni culturali, politiche e persino sportive che intercorrono fra Germania e Italia. Quasi tutti erano ospiti della sinistra italiana e germanica. Fra gli altri vi erano Illy, Pasquino e Leoluca Orlando appunto. Erano gli anni del Governo Berlusconi. Ovviamente le teorie esposte dai Nostri grondavano di vittimismo, di democrazia uccisa dal Silvio corrotto etc etc. I relatori tedeschi di fronte a tanto autolesionismo gioivano attacando e a loro volta chiedendosi sul come ciò fosse possibile. Manifesta la gioia del pubblico accorso a sentirli confermata nei lunghi applausi. Ovviamente! Che il circo continui, pareva il moto. Per certo pubblico d`oltralpe la Sicilia e l`Italia sono la stessa cosa della Piovra(della fortunatissima serie di Placido) e dei racconti di Camilleri. Niente di più falso e riduttivo.

Nessuno fra ospiti e pubblico osò chiedere a Orlando come mai dopo la sua Primavera lui fu defenestrato. E perchè dopo quell`effimero successo non fu mai più rieletto? Lui vede i palermitani come mafiosi se non lo votano e santi se lo eleggono! Strano modo di rispettare gli elettori!!

Ora con l`ennesima batosta sarebbe opportuno che si ritirasse dalla politica. Lo deve al responso democratico. Lo deve ai palermitani. Alla coscienza.

mercoledì, aprile 25, 2007

La Germania e la Siemens: Storia di un'amore perduto..

Klaus Kleinfeld si é dimesso. Questa é la non notizia del giorno sui quotidiani online tedeschi. Dopo giorni di chiacchere e di lotta contro tutti, il principe decaduto del piú grande gruppo industriale tedesco si é ritirato e lascia la poltrona - peraltro poco ambita al momento - a un non ancora certo successore. Kleinfeld non ce la fatta a stare in piedi travolto dagli scandali e scandaletti che hanno colpito la Siemens. Dopo la perdita / vendita della telefonia mobile a BenQ con conseguente fallimento e perdita di migliaia di posti di lavoro in Germania, dopo la scoperta dell'acqua calda che la corruzione esiste - ohi ohi - anche in Germania e serve molto bene alle aziende infiltrate nello stato come la Siemens, dopo la scoperta - ma guarda un po' - dei fondi neri per corrompere il sindacato, dopo la caduto del Dio Von Pierer per anni osannato come un profeta - qualcuno l'avrebbe voluto presidente tedesco... per KK - il suo delfino -era diventato molto difficile.
Partito male con una papera - tutta molto moralistico tedesca - creata dalla famosa foto taroccata con e poi senza Rolex, il giovanotto venuto dal nulla non ha retto alle difficoltá - a dir la veritá piú politiche che economiche e si é liberato della zavorra.
La Germania comincia a svegliarsi dal sonno dogmatico dell'impresa di pulizie e capisce sempre di piú che la realtá é diversa dall'ideale hegeliano.
È cosí? Sarebbe troppo bello. No, credo di no. In un tempo di nazionalismi sfrenati fatti da bandierine provinciali che farebbero inorridire i veri patrioti come Mazzini o Herzl, anche i marchi di un'azienda vengono difesi come fossero territorio nazionale. Cosí fu con l'Olivetti, cosí é stato con Alitalia e con Telecom Italia o con Autostrade qui da noi. Cosí succede in Francia e cosí succede anche in Germania. In questa follia acritica che inizia con la caccia alle streghe del cattivo di turno e si conclude nel silezio del nulla, non ci attendiamo una grande rivoluzione.
Forse un po' di maretta ma niente di più: Siemens rimarra`la Siemens che tutti noi che viviamo o abbiamo vissuto in Germania conosciamo: quella dei PC negli uffici statali, quella delle forniture pubbliche e quella delle 35 ore di lavoro - pagato dalle sovvenzioni dei tassati di turno.
C'é tanto di hegeliana memoria in questo colosso: l'ideale che in fondo é molto reale e razionale.

martedì, aprile 17, 2007

I "Bravi" del Corriere tra Sircana e Berlusconi

Come sempre predicano bene e razzolano male. Si potrebbe dire, i soliti noti della disinformazione italiana. Come nel film di Totò: La banda degli onesti. I Corrierati dello spregio e dello sfregio, sempre a caccia di petegolezzo e di scoop. Loro, che appena qualche settimana fa, avevano occultato le foto discutibili del vice di Romano Prodi (e solo dopo pressioni e lunghi giorni di silenzio, " osarano" affrontare l`amicone di interessi) ora pubblicano dalle colonne di Oggi (gruppo RCS) le foto di Berlusconi in compagnia di cinque belle donne. Col chiaro intento di risvegliare malumori familiari in casa di Silvio. Magari di provocarli. E anche se nella pubblicazione degli scatti volontariamente siano state omesse le altre presenze, maschili e femminili, ciò per loro non importa. L´essenziale era gettare fango. Quello stesso Oggi che comprava per 100000 euro le foto di Sircana ma che poi non pubblicava più.

Un mistero da proteggere. Ma chi se ne frega dei gusti sessuali di Sircana!!

La legge degli interessi (e forse dei ricatti) prevale in casa RCS su ogni più elementare regola giornalistica. E il giornalone del gossip nazionale (visto che le notizie non esistono) amplifica il malcostume di invadere perversamente la sfera privata. Fossero loro le vittime, allora sarebbero guai (vedi Sircana, e non solo).
Il fatto è che a questa me-da quotidiana spacciata per notizia preferisco di gran lunga "Scherzi a parte"!

lunedì, aprile 02, 2007

Aereoflot e Messicani, le scorciatoie di era Prodi.

Vien da ridere solo a pensarci. Le telecomunicazioni italiane in mano a una società messicana, e la compagnia di trasporti Alitalia in mano alla russa Aereoflot. Non per pregiudizi speciali verso questi due Paesi, piuttosto, per ragioni legate alla reale efficenza dei due potenziali aquirenti.

L´armonizzazione di una compagnia di telecomunicazioni, peraltro con risultati buoni, come quella di TelecomItalia, e con possibilità di sviluppo ancora migliori avrebbe dovuto consentire una cessione ragionata. Non penso solo a investitori nazionali capaci, ma anche a stranieri omogenei all`interesse (non solo propri quindi) della nazione. Invece come sempre si propende alla speculazione finanziaria. E su questo il governo attuale è tutt`altro che lontano dall`avere precise responsabilità. Tutto visto e rivisto. Come ai bei tempi dell`Iri. Ora le comiche di una maggioranza che reclama non più sottovoce su l`operazione ritenuta pericolosa visto l`interesse strategico delle telecomunicazioni. Se poi ci attende una reazione tardiva e con ulteriore protezionismo sarebbe pure peggio!

Che l`Internazionalismo (consetite che si scriva con la I maiuscola, visto il passato "glorioso" dell`Internazionale socialista) di Unicredit fosse ambiguo c`era da aspettarselo. Non era ancora, fino a oggi, a conoscenza il partner dell`investitore straniero. Ora è alla luce del sole. Si tratterebbe di Aereoflot, la "brillantissima" compagnia russa campione di disorganizzazione e di incidenti. Ma forse non di profit. Ed è questo quello che conta per taluni investor. Se a ciò si aggiunge che il compagno Putin può aver reso la strada più agevole all`investimento, allora le nostre perplessità divengono certezza. Qualcuno, per attenuare le critiche, parla dei profitti che si profilano nel mercato dell`est. Noi parliamo soprattutto dei rischi di cedere una compagnia a un`altra che tutto è meno che campione di efficenza!! Provate a volare con quella compagnia nel suo territorio, ne vedrete delle belle.
Essere dipendenti dal gas russo non era già troppo??

Siamo contrari a interferenze nel mercato da parte della politica, tuttavia avremmo preferito, a suo tempo, il partnerariato con Lufthansa, con Air France o Klm o BA. Compagnie di garanzia economica, di sicurezza e di mercato vero. Le privatizzazioni in Italia sono state impostate male a destra e sinistra. E i risultati si vedono. Solo, la sinistra, riesce perversamente a portare a compimento lo sfregio, in barba a ogni regola di mercato. Complici gli attori di sempre, con pseudo imprenditori e pseudo politici, e i sindacati che cascano puntualmente dalle nuvole.

mercoledì, marzo 28, 2007

Silvio nel giusto, altrove gli errori.

Silvio ha fatto diversi sbagli nella sua carriera politica ma non quello che tutti oggi nei giornali e nei post (sinistri e non) gli imputano. Secondo i più è stato un pessimo tattico, offrendo ai Casini vari la spalla per primeggiare nella gestione della crisi sul rifinanziamento della missione. L´errore primo, appunto, quello di non dare la fiducia a una missione che lui stesso sostenne necessaria alla difesa delle libertà dal terrorismo.
Ora la sua decisione di astenersi non cambia di una virgola l`obbligo, per un opposizione seria, di cercare di mandare a casa una maggioranza arlecchino che non crede per nulla o quasi (basta vedere la discussione sui mezzi da impiegare su un fronte di guerra) alla necessità della missione Afgana. Il resto è retorica stantia. Priva di sostanza.
Le tattiche, le alleanze coi moderati di destra e di sinistra non sono altro che le furberie scontate dei nuovi vecchi Dc. Insopportabili quanto la loro storia di accordi e accordini che nel tempo hanno paralizzato ogni sviluppo liberale. In politica estera (non abbiamo dimenticato il filoarabismo e antiamericanismo subalterno e equivalente a quello della sinistra) così come in politica interna (sindacalismo, economia protezionista e centralizzata, assistenzialismo etc etc) anni luce distanti dalle aperture liberali che il berlusconismo ha portato. Ribadisco che Berlusconi ha fatto diversi errori, che Lui non ha avuto il fiato che occorreva per sostenere una vera rivoluzione liberale, ma da qui sostenere che abbia vinto la prospettiva di Casini ne corre!!
Naturalmente lo dicono il Corrierone dei furbetti, La Repubblica degli ignari, La Stampa dei regnanti e tutti gli altri gestori veri delle false notizie. Con commenti sempre orientati arrichiti dalle solite acrobazie retoriche. Ma....i numeri sono numeri.
Le balle non reggono mai alla conta delle cifre. Loro avevano 155 senatori su 158 di maggioranza richiesti. Quelli a vita non rientrano nel conteggio (almeno per noi responsabili ammiratori delle autentiche democrazie). Casini offre (in perfetto stile furbetto) la sua stampella becerodemocristiana consentendo una migliore performance alla sinistra che altrimenti non avrebbe avuto i numeri. Ora chi è l`anomalia , certo non Berlusconi ma piuttosto Casini e il suo nuovo compare Romano Prodi. Si accetta tutto nel mercato italiano della sopravivenza politica. Come sempre l`importante non è la qualità ma la durata. Il moto sempre lo stesso: stiracchiare i tempi fino alla pensione. Mi ricordano quei maschietti baldanzosi che raccontano delle loro esperienze a letto con la partner del momento, raccontano di un rapporto lunghissimo, ore e ore, quasi mai però dei contenuto di quel presunto piacere, infatti se lo facessero si scoprirebbe il grande bluff.

martedì, marzo 20, 2007

Regrets of the Statue Man: La sinistra propangandista e l'Iraq

Stammattina ho registrato con stupore e irritazione alcuni articoli nella stampa tedesca di sinistra. Lo stesso tono l'ho ritrovato poi nelle paginazze del Guardian , le cui oscenitá sono ormai a dir poco vomitevoli. I due giornali annunciano con orgoglio la messa in onda del programma Regrets of the Statue Man alla ITV.
Cosa é successo? La stampa europea di sinistra leader nello sfruttamento della propaganda avanzata ha deciso di riproporre un paragone che ormai conosciamo da tanto:
il tema carnefici e liberatori-> chi é piú buono fra noi due?
Le vittime devono decidere tramite sistema sondaggistico o attraverso un'intervista ad hoc chi é stato il piú buono fra loro. Paragone tanto amato negli ultimi 40 anni é per esempio il rapporto ebrei-nazisti dove il cittadino israeliano viene paragonato da tanta parte della stampa araba - con l'appoggio di quella internazionale - agli aguzzini nazisti.
Sui quotidiani di oggi invece il sondaggio con annessa intervista "visto ve l'avevamo detto noi.." riguarda l'Iraq e la cosidetta "occupazione" americana.
L'ultima follia: Saddam sarebbe stato meglio degli americani. Chi ce lo dice: l'ometto che fece a pezzi la statua di Saddam. Per cui sarebbe stato meglio continuare a fare gli affarucci con Saddam e andare avanti come se niente fosse... un po' come in Sudan o in Cina (ah... amici radicali dove siete? Non vi sento proprio piú...).
La difesa della razza (dei dittatori) e la sindrome di Stoccolma... meno male che il mondo non é ancora totalmente nelle mani di questi sceneggiatori di sinistra.

lunedì, marzo 12, 2007

Svizzera: Una lezione di democrazia

Ieri la Svizzera ha votato. No, non per le elezioni politiche. Quelle arriveranno.
Gli svizzeri, i cittadini di questo paese cosí calvinista da praticare la meritocrazia in modo molto spinto e hard, hanno votato per scegliere su un tema molto importante e che per questo in altri paesi viene deciso solo in parlamento.
Il tema é la sanitá. Il quesito era tra la scelta della versione socialisteggiante della cassa unica riproposto per la terza volta dalla coalizione rosso-verde e la versione attuale con una libera scelta tra quasi un centinaio di assicurazioni sanitarie in regime di concorrenza.
Piú del 70% hanno la via della ragione e hanno bocciato l'avventura socialista.
Il sistema assicurativo svizzero prevede una assicurazione di base per tutti (che viene pagata da ogni cittadino senza tener conto del reddito) e la possibilitá di comprare pacchetti ulteriori di servizi a seconda delle esigenze personali.
Libertá e individualitá conditi con una bella dose di responsabilitá.
Piú vuoi piú paghi e senza sconti per nessuno.
In Germania non riescono a riformare il sistema sanitario senza la piaga delle tasse. In Italia poi non ne parliamo: costi alti e servizi da terzo mondo.
In Svizzera funziona e risulta essere uno dei sistemi piú efficienti del mondo.
Senza imposizioni ma scelto con ragionevolezza dai calvinisti svizzeri.
È cosí difficile da capire una banalitá del genere?