mercoledì, marzo 28, 2007

Silvio nel giusto, altrove gli errori.

Silvio ha fatto diversi sbagli nella sua carriera politica ma non quello che tutti oggi nei giornali e nei post (sinistri e non) gli imputano. Secondo i più è stato un pessimo tattico, offrendo ai Casini vari la spalla per primeggiare nella gestione della crisi sul rifinanziamento della missione. L´errore primo, appunto, quello di non dare la fiducia a una missione che lui stesso sostenne necessaria alla difesa delle libertà dal terrorismo.
Ora la sua decisione di astenersi non cambia di una virgola l`obbligo, per un opposizione seria, di cercare di mandare a casa una maggioranza arlecchino che non crede per nulla o quasi (basta vedere la discussione sui mezzi da impiegare su un fronte di guerra) alla necessità della missione Afgana. Il resto è retorica stantia. Priva di sostanza.
Le tattiche, le alleanze coi moderati di destra e di sinistra non sono altro che le furberie scontate dei nuovi vecchi Dc. Insopportabili quanto la loro storia di accordi e accordini che nel tempo hanno paralizzato ogni sviluppo liberale. In politica estera (non abbiamo dimenticato il filoarabismo e antiamericanismo subalterno e equivalente a quello della sinistra) così come in politica interna (sindacalismo, economia protezionista e centralizzata, assistenzialismo etc etc) anni luce distanti dalle aperture liberali che il berlusconismo ha portato. Ribadisco che Berlusconi ha fatto diversi errori, che Lui non ha avuto il fiato che occorreva per sostenere una vera rivoluzione liberale, ma da qui sostenere che abbia vinto la prospettiva di Casini ne corre!!
Naturalmente lo dicono il Corrierone dei furbetti, La Repubblica degli ignari, La Stampa dei regnanti e tutti gli altri gestori veri delle false notizie. Con commenti sempre orientati arrichiti dalle solite acrobazie retoriche. Ma....i numeri sono numeri.
Le balle non reggono mai alla conta delle cifre. Loro avevano 155 senatori su 158 di maggioranza richiesti. Quelli a vita non rientrano nel conteggio (almeno per noi responsabili ammiratori delle autentiche democrazie). Casini offre (in perfetto stile furbetto) la sua stampella becerodemocristiana consentendo una migliore performance alla sinistra che altrimenti non avrebbe avuto i numeri. Ora chi è l`anomalia , certo non Berlusconi ma piuttosto Casini e il suo nuovo compare Romano Prodi. Si accetta tutto nel mercato italiano della sopravivenza politica. Come sempre l`importante non è la qualità ma la durata. Il moto sempre lo stesso: stiracchiare i tempi fino alla pensione. Mi ricordano quei maschietti baldanzosi che raccontano delle loro esperienze a letto con la partner del momento, raccontano di un rapporto lunghissimo, ore e ore, quasi mai però dei contenuto di quel presunto piacere, infatti se lo facessero si scoprirebbe il grande bluff.

martedì, marzo 20, 2007

Regrets of the Statue Man: La sinistra propangandista e l'Iraq

Stammattina ho registrato con stupore e irritazione alcuni articoli nella stampa tedesca di sinistra. Lo stesso tono l'ho ritrovato poi nelle paginazze del Guardian , le cui oscenitá sono ormai a dir poco vomitevoli. I due giornali annunciano con orgoglio la messa in onda del programma Regrets of the Statue Man alla ITV.
Cosa é successo? La stampa europea di sinistra leader nello sfruttamento della propaganda avanzata ha deciso di riproporre un paragone che ormai conosciamo da tanto:
il tema carnefici e liberatori-> chi é piú buono fra noi due?
Le vittime devono decidere tramite sistema sondaggistico o attraverso un'intervista ad hoc chi é stato il piú buono fra loro. Paragone tanto amato negli ultimi 40 anni é per esempio il rapporto ebrei-nazisti dove il cittadino israeliano viene paragonato da tanta parte della stampa araba - con l'appoggio di quella internazionale - agli aguzzini nazisti.
Sui quotidiani di oggi invece il sondaggio con annessa intervista "visto ve l'avevamo detto noi.." riguarda l'Iraq e la cosidetta "occupazione" americana.
L'ultima follia: Saddam sarebbe stato meglio degli americani. Chi ce lo dice: l'ometto che fece a pezzi la statua di Saddam. Per cui sarebbe stato meglio continuare a fare gli affarucci con Saddam e andare avanti come se niente fosse... un po' come in Sudan o in Cina (ah... amici radicali dove siete? Non vi sento proprio piú...).
La difesa della razza (dei dittatori) e la sindrome di Stoccolma... meno male che il mondo non é ancora totalmente nelle mani di questi sceneggiatori di sinistra.

lunedì, marzo 12, 2007

Svizzera: Una lezione di democrazia

Ieri la Svizzera ha votato. No, non per le elezioni politiche. Quelle arriveranno.
Gli svizzeri, i cittadini di questo paese cosí calvinista da praticare la meritocrazia in modo molto spinto e hard, hanno votato per scegliere su un tema molto importante e che per questo in altri paesi viene deciso solo in parlamento.
Il tema é la sanitá. Il quesito era tra la scelta della versione socialisteggiante della cassa unica riproposto per la terza volta dalla coalizione rosso-verde e la versione attuale con una libera scelta tra quasi un centinaio di assicurazioni sanitarie in regime di concorrenza.
Piú del 70% hanno la via della ragione e hanno bocciato l'avventura socialista.
Il sistema assicurativo svizzero prevede una assicurazione di base per tutti (che viene pagata da ogni cittadino senza tener conto del reddito) e la possibilitá di comprare pacchetti ulteriori di servizi a seconda delle esigenze personali.
Libertá e individualitá conditi con una bella dose di responsabilitá.
Piú vuoi piú paghi e senza sconti per nessuno.
In Germania non riescono a riformare il sistema sanitario senza la piaga delle tasse. In Italia poi non ne parliamo: costi alti e servizi da terzo mondo.
In Svizzera funziona e risulta essere uno dei sistemi piú efficienti del mondo.
Senza imposizioni ma scelto con ragionevolezza dai calvinisti svizzeri.
È cosí difficile da capire una banalitá del genere?

sabato, marzo 10, 2007

Un'Italia vecchia, sporca e selvaggia che non riconosco piú

Quando leggo certe notizie nel 2007 mi chiedo seriamente se sono diventato io ipersensibile e seleziono solo certi fatti oppure se questo paese che ho lasciato quasi 13 anni fa, non é piú quello che conoscevo io. Certo... forse é la capacitá mediatica che é cresciuta e che mi dá la possibilitá di leggere notizie su fatti che prima accadevano e venivano taciuti, oggi invece vengono documentati.
Non so`... e in fondo non mi interessa poi cosí tanto.
Ció che mi interessa é il fatto e che qualcosa del genere accada oggi in un paese che si considera occidentale e progredito. E che scambia a volte il concetto di libertá con quello di libertá di poter far male. Succede nelle scuole - luogo centrale per la formazione e per la possibilitá di un futuro senza stenti -, succede nelle famiglie - centro dell'educazione, succede nei media (con notizie strillate, pubblicitá volgari o cosidette artistiche che propongono modelli e ruoli di donne proto-islamico-paleocristiano-medioevali pre-rinacimento -> v. Armani, Dolce e Gabbana, detersivi etc. ). Ma succede anche nella politica ( modello dell'amministrazione della cosa pubblica), talvolta purtroppo anche nelle aziende (motore del paese) , forse soprattutto nella giurisdizione (regole che non vengono rispettate, manipolazioni giudiziarie di vario genere, giudici impelagati in affari privati).
L'Italia sta invecchiando , perde colpi e non si accorge che il resto del mondo va avanti: studia, crea sicurezza con i posti di lavoro, comincia a cercare modelli di sviluppo sostenibile.
In poche parole: si muove.
Anche la Germania elefantiaca zitta zitta e con fatica riflette su alcune follie socialisteggianti e fa dei piccoli passettini. A fatica ma li fa.
Certo é poco. Ma il Belpaese mi preoccupa per questa sua arroganza cialtronesca e fatalista nel non volersi confrontare con i problemi reali.
Un caso di struzzismo idealista: Con la testa sulle nuvole cercando di inseguire le leggi dei massimi sistemi e proponendo sistemi di "governo" ormai medioevali. Salvo poi nel momento cruciale di nascondersi dalla realtá come i poveri struzzi.
E la mia non é generalizzazione esterofila. È pura analisi empirica della realtá che mi circonda.
Tutti le conosciamo queste realtá... Irlanda, Svizzera, Danimarca, Olanda. Paesi che hanno attraversato in alcuni periodi della loro esistenza delle crisi piú o meno lunghe e che dando piú responsabilitá e libertá ai loro cittadini sono usciti dal tunnel e garantiscono una vita sensata, normale.
Perché non é possibile da noi?
Non lo so e non mi frega piú perché.
Dai cittadini e dalle forze politiche attendo solo risposte concrete.
Se vedró segnali ricominceró a votarli. Altrimenti niente.
La mia risposta personale l'ho trovata nell'emigrazione e nella mobilitá.
Perché la mia voglia di vivere normale é piú grande della voglia di sopravvivere mi sposteró in uno di questi piccoli paeselli e dal 1 aprile non commenteró piú da Duisburg, Germania ma da Zürich, Svizzera.

lunedì, marzo 05, 2007

la partita dei Filosofi: La genialitá di Monty Python...

Pittoresche variabili a zig zag

Amato, il doctor subtilis della politica nostrana, propone le finissime maggioranze variabili per uscire dallo stato di precarietà in cui si trova la ( sua ) maggioranza. Geniale!!

Ma si dovrebbe chiamare questi pittoreschi tran tran col loro vero nome: insipida quotidianità! Ciò che è serio è la pretesa: incolore, inodore e più di tutto indeterminata. La serietà di Amato appare, come sempre, noiosa quanto seria. E come sempre avvolta nella crisalide della subtile serietà. In questa nebulosa indifferente e indifferenziata, si fa intravedere la possibilità latente che quella comicissima maggioranza possa davvero dialogore per definire qualunque essa sia ragionevole riforma. Lacrime e riso dovrebbero dunque scaturire da quell` amorfa proposta. Beata serenità dell`innocenza!

Serio, comico e tragico, così come le malattie benigne e maligne, i peccatucci e i crimini, i patti veri e gli accordini di botteguguccia, il precetto e il consiglio. E così via all`infinito.
La serietà e credibilità, caro mio Amato, appartiene a un ordine completamente diverso dalla variabilità del comico ( genere consono all`Unione ). La serietà va pensata per sè stessa. Ha una tonalità sui generis. Non contempla il "passabile" e il frivolo.
Al massimo la sua proposta semiseria, premette a una primitiva serietà. Di cui non abbiamo nessun bisogno.

Anzichè gingillarsi in zig zag inutili faccia quello che la ragione consente. Dica che questa maggioranza così com`è non può fare nè riforme nè altro. E ne tragga le conseguenze Lei e le sue variopinte variabili!

giovedì, marzo 01, 2007

Hora incerta. Morte certa!

Poichè la morte è l`assolutamente certo rimane assolutamente incerto il quando. Il fatto che 157 senatori più un transfugo e quattro altri pensionati nobili abbiano deciso di rendere indeterminata la data e l`ora, non significa che questa tarderà ad arrivare. I medici cercano sempre di allontanare quell`ora, si accaniscono con terapie presunte. Ma alla risposta fondamentale non sanno rispondere. Quindi solo questione di tempo. Lottano solo per salvare la pelle. Ma moriranno.

Forzare la morte di un predestinato non serve a nulla. Renderli più vulnerabili di quanto non siano, neppure. Meglio lasciarli sgretolare dal loro interno. La fragilità di fondo e l`incurabile precarietà porranno fine quanto prima a questa sinistra avventura.

Il problema si sposta altrove. Dal lato di un centrodestra non in migliore salute. Diciamolo!
Per superare le Colonne d`Ercole abbiamo bisogno una direzione chiara e di ben altre imbarcazioni che queste vecchie caravelle. I leader della vecchia Cdl tutto fanno meno che dare spessore a queste due esigenze: direzione e tipo di coalizione. La logica vorrebbe che ripartissero da ciò da cui sono partiti, cioè fondare un partito liberale autentico. Non una coalizione sommatoria di interessi provvisori e momentanei, ma un vero partito liberale.

Per fare questo, Berlusconi (leader più forte numericamente) dovrebbe sollecitare e indicare il viaggio rettilineo cui si dovrebbe approdare. Trascurare gli orizzonti inutili (Casini e proporzionalisti vari) per imbarcare nel vascello i principi e i modelli vincenti dei sistemi liberali vincenti. Questo continuo folle sottrarsi alla chiarezza, hanno reso in questi anni la Cdl disordinata e piena di paure. Con momenti di panico e esiti da sbaraglio. Ma un conto sono le angosce del momento e un`altro conto quelle esistenziali.

Un consiglio a Berlusconi, nonostante le critiche dei più rimane l`unico che può riaprire il cassetto dei sogni della Cdl: eserciti non la pazienza ma il coraggio! Quello dei temi liberali, chiari, semplici e auspicati dai più.