sabato, marzo 10, 2007

Un'Italia vecchia, sporca e selvaggia che non riconosco piú

Quando leggo certe notizie nel 2007 mi chiedo seriamente se sono diventato io ipersensibile e seleziono solo certi fatti oppure se questo paese che ho lasciato quasi 13 anni fa, non é piú quello che conoscevo io. Certo... forse é la capacitá mediatica che é cresciuta e che mi dá la possibilitá di leggere notizie su fatti che prima accadevano e venivano taciuti, oggi invece vengono documentati.
Non so`... e in fondo non mi interessa poi cosí tanto.
Ció che mi interessa é il fatto e che qualcosa del genere accada oggi in un paese che si considera occidentale e progredito. E che scambia a volte il concetto di libertá con quello di libertá di poter far male. Succede nelle scuole - luogo centrale per la formazione e per la possibilitá di un futuro senza stenti -, succede nelle famiglie - centro dell'educazione, succede nei media (con notizie strillate, pubblicitá volgari o cosidette artistiche che propongono modelli e ruoli di donne proto-islamico-paleocristiano-medioevali pre-rinacimento -> v. Armani, Dolce e Gabbana, detersivi etc. ). Ma succede anche nella politica ( modello dell'amministrazione della cosa pubblica), talvolta purtroppo anche nelle aziende (motore del paese) , forse soprattutto nella giurisdizione (regole che non vengono rispettate, manipolazioni giudiziarie di vario genere, giudici impelagati in affari privati).
L'Italia sta invecchiando , perde colpi e non si accorge che il resto del mondo va avanti: studia, crea sicurezza con i posti di lavoro, comincia a cercare modelli di sviluppo sostenibile.
In poche parole: si muove.
Anche la Germania elefantiaca zitta zitta e con fatica riflette su alcune follie socialisteggianti e fa dei piccoli passettini. A fatica ma li fa.
Certo é poco. Ma il Belpaese mi preoccupa per questa sua arroganza cialtronesca e fatalista nel non volersi confrontare con i problemi reali.
Un caso di struzzismo idealista: Con la testa sulle nuvole cercando di inseguire le leggi dei massimi sistemi e proponendo sistemi di "governo" ormai medioevali. Salvo poi nel momento cruciale di nascondersi dalla realtá come i poveri struzzi.
E la mia non é generalizzazione esterofila. È pura analisi empirica della realtá che mi circonda.
Tutti le conosciamo queste realtá... Irlanda, Svizzera, Danimarca, Olanda. Paesi che hanno attraversato in alcuni periodi della loro esistenza delle crisi piú o meno lunghe e che dando piú responsabilitá e libertá ai loro cittadini sono usciti dal tunnel e garantiscono una vita sensata, normale.
Perché non é possibile da noi?
Non lo so e non mi frega piú perché.
Dai cittadini e dalle forze politiche attendo solo risposte concrete.
Se vedró segnali ricominceró a votarli. Altrimenti niente.
La mia risposta personale l'ho trovata nell'emigrazione e nella mobilitá.
Perché la mia voglia di vivere normale é piú grande della voglia di sopravvivere mi sposteró in uno di questi piccoli paeselli e dal 1 aprile non commenteró piú da Duisburg, Germania ma da Zürich, Svizzera.