Il divano occidentale-orientale
Che si sia a un bivio lo abbiamo capito da almeno un decennio. Ma la cautela é diventata lentamente un muro che nonostante dispiaccia ad entrambi continua ad essere eretto senza resistenza.
La definizione di Europa o di cultura "europea" é il tema centrale del dibattito: O qui o lí.
Come se il "panta rei" non fosse lo stato "europeo" per eccellenza.
Io debbo convenire di non aver ancora ben capito questa "definizione" che piú che altro mi sembra una distrazione.
Distrazione a destra e a sinistra. Quando alcuni mi raccontano della "cristianitá" dei suoi cittadini io non riesco a identificarmici. Perché pur avendo rispetto e amicizie , non appartengo a questa religione. Eppure sono europeo e cristiano di nascita e anche in un certo senso di cultura.
Quando mi si racconta della tolleranza "made in Europe" mi viene da sorridere (soprattutto pensando ai macellai europei). Non solo quando viene usata nei confronti dell'oriente - come fa la destra-, ma anche - come fanno i sinistri - nei confronti dell'occidente (U.S.A, Israele) non cattolico.
Di questi tempi va di moda la distrazione. Per un attimo - che a volte sembra essere un decennio - ci si dimentica di quello che abbiamo (fatto) e ció che siamo (stati).
Il dramma mi pare - e qui la distrazione - quindi una certa smemoratezza cui tutti noi facciamo uso e abuso.
Prendiamo l'esempio della base americana a Vicenza. Qual'é il senso di quella base? Da dove é nata l'idea di averla lì? Basterebbe scrivere 1939-1945. E a tutti noi verrebbero in mente alcune scene importanti della nostra storia. Ma sarebbe troppo in la´e forse anche troppo poco.
E allora forse dovremmo "ricordarci" del presente e del futuro. Di cosa é la NATO e di cosa sta succedendo da quel famoso 11 settembre...
Prendiamo l'esempio della Turchia. Io sono o ero sino a qualche tempo fa un convinto sostenitore della Turchia in Europa. Ma ho un problema con qualunque paese che vuole unirsi a noi. Abbiamo delle regole per questo club e vorrei che fossero valide per tutti.
Sia per gli ospiti che per gli ospitanti. questo significa niente regole straordinarie ma rispetto per quelle ordinarie: Siano esse di natura economica, sociale o religiosa.
Ora - e qui la distrazione - a volte ci si ricorda solo del presente e non del passato o viceversa.
Nel caso della Turchia c'e´di positivo lo sviluppo economico e la fedeltá all'occidente in un momento in cui questo vale oro. Ma d'altro canto mi dispiacerebbe che facessimo con la Turchia ció che facciamo con la Cina (affarucci chiudendo gli occhi su Tibet e persecuzioni politiche... ah Emma quanto ti sei distratta ultimamente..).
E allora c'é questa storia dell'Armenia... successa qualche annetto orsono che ha bisogno di essere ricordata agli amici di Instanbul (ma perfavore non abusiamo della memoria e non facciamo un bel muretto). Diamo una chance ai turchi di ricordarsi. Cosí come gli americani la diedero a noi e ai tedeschi.
Certo che i francesi di Vichy facciano i maestrini dispiace. Ma se gli altri dormono non possiamo essere critici.
Sull'Armenia c'é tanto da capire e negare non serve a nessuno. Né a loro né a noi.
E perfavore non sparate al filosofo se ci ricorda queste cose.
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