lunedì, gennaio 29, 2007

Alitalia, nessuno la vuole. O quasi.

Si, tutti o quasi sono scettici sul valore di impresa della compagnia nazionale. Mostrano un freddo interesse i francesi di Air France, come pure i tedeschi di Lufthansa, per non dire del fallimento, a suo tempo, di un`altra alleanza, quella con Klm. Prima di allearsi, ma più corretto sarebbe, di essere acquistati, occorrerebbe risanare il debito ormai prossimo al default per potersi offrire al migliore offerente. Però, politici italiani lungimiranti, e amministratori della compagnia ancor più brillanti, anzichè seguire il metodo Lufthansa(il miglior profit da tre anni fra le compagnie europee), di tagli, e poi ancora di tagli corposi agli sprechi, hanno piuttosto voluto perpetuare l`assistenzialismo e la salvaguardia di posti di lavoro inutili. Un compagnia sempre in perdita, con ritardi che la segnalano sempre più ultima nelle classifiche fra le compagnie che contano. E questo, nonostante un monopolio ancora nei fatti. Monopolio esteso anche alle aereostazioni. Come la Malpensa (il disastro di una scelta miope fin dalla nascita, con architetture vecchie e mostruose, indegne della tradizione italiana) e Roma(su almeno cento volte che son partito da qui, almeno 80 hanno cambiato una o più volte il Gate di imbarco, fino all`ultimo secondo). Ora guardate la differenza tra gli aereoporti di Monaco di Baviera, di Francoforte, e Dusseldorf (e in primis, architettura e funzionalità!!), ci separa un abisso! Come sia potuto accadere fa parte dei miracoli italiani meglio conosciuti. Eppure, gestire la Compagnia sarebbe dovuto essere cosa semplice se non semplicissima in regime di monopolio. Aggiungiamo anche in regime di concorrenza(Per fortuna che questa è arrivata!!! Grazie a Ryan Air, grazie a Hapag Loyd Express, grazie a Air Dolomiti etc etc). Pensate solo all`attrattiva delle nostre città d`arte, o agli affari che intercorrono tra il nostro Paese e il mondo. Un`utenza ricchissima.
Ma nonostante ciò solo due offertine. Una di Paolo Alazraki, imprenditore milanese, la seconda, di M&C di Carlo De Benedetti. Che questi abbiano di mira operazione di finanza o di pura impresa mi lascia molti dubbi. Spero solo non sia un`ennesima svendita.

4 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Detta così sembrerebbe trattarsi di un altro De Benedetti; non il noto editore di Repubblica, non quello che da anni fa da sponsor per l'Ulivo, Prodi e l'Unione, non il De Benedetti della SME, dell'IRI e del Prodi Presidente dell'IRI. E se invece di una offertina si trattasse di un regalino? ( mentre la fu CDL fa un pisolino, tanto per fare rima ).
Scarthorse

8:12 PM  
Anonymous Anonimo said...

Vediamo chi vince, se vince...poi peggio per loro!

10:05 PM  
Anonymous Anonimo said...

Se c`è logica voleremo sulle Ali di Profumo. Anche...sinistre.

10:24 PM  
Anonymous Anonimo said...

prevedo che...
- la "gara" la vincerà Debenedetti
- venderà hub/scali/rotte a compagnie esterne ricavandoci più del costo pagato per Alitalia
- licenzierà tutti i dipendenti e terrà solo il marchio
- nei locali Alitalia aprirà un call-center per compagnie aeree

-Luca-

2:19 PM  

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