lunedì, novembre 27, 2006

Napolitano, lo Stato, e il naufragio napoletano

Per quale ragione la più alta carica della Nazione invoca un impegno della Chiesa per risolvere i problemi che sono della Città, della Regione, dello Stato? Ancora una volta, piuttosto che il richiamo laico al dovere di intervenire secondo i criteri e gli strumenti di uno Stato laico, il Presidente degli italiani, auspica i Theatralia, cioè, pensa, che la Chiesa possa svolgere un compito primario per portare Napoli e la Campania alla normalità. Allora tanto vale che facciamo governare la Chiesa, i parroci, i vescovi, i cardinali. Come se il crimine organizzato si potesse debellare, con i canti, la musica, le arti figurative, la mimica o le preghiere. Appunto i Theatralia. Naturalmete la Chiesa non è responsabile della irresponsabilità dello Stato. E lasciamo perdere, per un momento, le colpe di sinistra di centro e di destra. Ma come si può essere così banali in un ruolo così poco banale? Rifiuto l`idea che lo Stato non abbia da solo i mezzi per contrastare i fenomeni malavitosi; anche radicati, come quello della camorra. Oltre che di compiti è una questione di dignità. Caro Presidente lasci stare la contemplatio, il suo compito e dovere sono la logica della concretezza, magari attingendo alla antiquissima italorum sapientia, in questo modo ci guadagnerà oltre che la Regione anche la Chiesa!