Vien da ridere solo a pensarci. Le telecomunicazioni italiane in mano a una società messicana, e la compagnia di trasporti Alitalia in mano alla russa Aereoflot. Non per pregiudizi speciali verso questi due Paesi, piuttosto, per ragioni legate alla reale efficenza dei due potenziali aquirenti.
L´armonizzazione di una compagnia di telecomunicazioni, peraltro con risultati buoni, come quella di TelecomItalia, e con possibilità di sviluppo ancora migliori avrebbe dovuto consentire una cessione ragionata. Non penso solo a investitori nazionali capaci, ma anche a stranieri omogenei all`interesse (non solo propri quindi) della nazione. Invece come sempre si propende alla speculazione finanziaria. E su questo il governo attuale è tutt`altro che lontano dall`avere precise responsabilità. Tutto visto e rivisto. Come ai bei tempi dell`Iri. Ora le comiche di una maggioranza che reclama non più sottovoce su l`operazione ritenuta pericolosa visto l`interesse strategico delle telecomunicazioni. Se poi ci attende una reazione tardiva e con ulteriore protezionismo sarebbe pure peggio!
Che l`Internazionalismo (consetite che si scriva con la I maiuscola, visto il passato "glorioso" dell`Internazionale socialista) di Unicredit fosse ambiguo c`era da aspettarselo. Non era ancora, fino a oggi, a conoscenza il partner dell`investitore straniero. Ora è alla luce del sole. Si tratterebbe di Aereoflot, la "brillantissima" compagnia russa campione di disorganizzazione e di incidenti. Ma forse non di profit. Ed è questo quello che conta per taluni investor. Se a ciò si aggiunge che il compagno Putin può aver reso la strada più agevole all`investimento, allora le nostre perplessità divengono certezza. Qualcuno, per attenuare le critiche, parla dei profitti che si profilano nel mercato dell`est. Noi parliamo soprattutto dei rischi di cedere una compagnia a un`altra che tutto è meno che campione di efficenza!! Provate a volare con quella compagnia nel suo territorio, ne vedrete delle belle.
Essere dipendenti dal gas russo non era già troppo??
Siamo contrari a interferenze nel mercato da parte della politica, tuttavia avremmo preferito, a suo tempo, il partnerariato con Lufthansa, con Air France o Klm o BA. Compagnie di garanzia economica, di sicurezza e di mercato vero. Le privatizzazioni in Italia sono state impostate male a destra e sinistra. E i risultati si vedono. Solo, la sinistra, riesce perversamente a portare a compimento lo sfregio, in barba a ogni regola di mercato. Complici gli attori di sempre, con pseudo imprenditori e pseudo politici, e i sindacati che cascano puntualmente dalle nuvole.