venerdì, aprile 18, 2008

Berlusconi-Putin e il silenzio di Toqueville

Lo dico senza polemica, trovo imbarazzante per l`Italia questo sfoggio ostentato di amicizia del Presidente russo con il nostro Berlusconi.
Trovo ancor più disdicevole che si parli di Aereoflot dopo che si era data per scontata una cordata italiana. Sembra che le parole siano solo tali e che i fatti siano ben altri. Mi stupisce che non ci siano le giuste critiche a questo esercizio di fantasia. Trovo questo andare a bracietto con Putin di cattivo gusto. Come di cattivo gusto è l`aver mimato a una giornalista di altra nazione (russa) il mitra per aver essa fatto una domanda "scomoda" sulla vita privata del leader russo. Peraltro, una domanda, rispettosa pur nella sua invadenza. I politici, essendo uomini pubblici, possono aspettarsi simili domande.
Se poi, si ricorda a Berlusconi quanti giornalisti sono morti nel silenzio del regime, cioè senza che mai siano stati individuati colpevoli, questo fa veramente un certo senso. Chieda notizie a Guzzanti.
Con la russia siamo in affari. Nessun dubbio. Ma che si prenda esempio da Toni Blair o da Brawn, i quali non si fanno usare. Sanno persino alzare alla bisogna la voce.
Se questo era l`inizio, pur senza ufficiale investitura, sono molto deluso. Aggiungo anche che mi delude il silenzio di Toqueville. Eppure in un passato recente Putin ha ricevuto le giuste critiche. Ma forse sarà una svista. Almeno spero.

martedì, aprile 15, 2008

Silvio basta con le Putinate

Pur avendo preferito l`astensione in questa tornata elettorale ho gioito del successo del Pdl e della Lega. Ritengo che siano riusciti in un`impresa che si prospetta di grande utilità per il Paese. Oltrettutto in una dimensione che va ben al di là delle più rosee previsioni.

Gli errori che si sono visti nella legislatura 2001-2006 possono essere corretti grazie a una maggioranza sufficiente e a una esperienza maturata proprio in quella passata legislatura. Sono ottimista e non rimane che esserlo.

Tuttavia a fronte di una serie di positive impressioni sul programma, su cui ora non mi dilungherò, ho riscontrato oggi, nella conferenza stampa, una macchia che si presenta come il primo grave errore. Errore che si compie in politica estera.

L´annunciato incontro di Berlusconi con Putin è da annoverare nella serie dei pericoli di una politica estera ingenua e bonacciona e al limite del buon gusto. Il fatto che poi l`incontro si tenga nella sua villa sarda lo rende ancora più compromettente agli occhi dell`opinione pubblica europea e americana. Non è certamente un buon inizio. Putin ha reiteratamente dimostrato di essere lontanissimo dal compimento del processo democratico e non solo non lo ha compiuto ma lo ha monopolizzato fino a renderlo fragilissimo. Ha negli ultimi anni mostrato i muscoli con i partner occidentali venendo meno a un dichiarato spirito di collaborazione. Da un`altra si è mostrato sostenitore dell`Iran di Amadinejad e di Hamas. Ha messo il silenziatore agli oppositori e nemici interni. Ha fortissimamente limitato la pluralità e libertà dei media. Questo raccontano le cronache. Abbastanza per dire che non è simpatico (laddove la simpatia fa a pugni con la democrazia). Che anzi va a mio modo di vedere continuamente monitorato e preso con le pinze.

Non dico che si deve far finta che non esiste. Ma lo si deve incontrare nelle sedi opportune. Istituzionali. Non solo, bisogna avere il coraggio di dire che l`Italia non apprezza certe limitazioni che si sono rilevate nella gestione del suo potere. Altri in Europa hanno già avviato una revisione agli incensi del passato. Non possiamo essere noi a prestarci a questo gioco pericoloso.

Intanto come immagine non sarà certo un buon biglietto da visita. Le cronache oltre i confini italiani saranno tutt`altro che tenere. Mi auguro che l`incontro non sia solo di pacche sulle spalle ma anche di dichiarazioni nette e non compromettenti. Sarebbe un pessimo avvio che potrebbe prospettarsi come un calvario. Almeno in politica estera.

venerdì, aprile 11, 2008

Totti, Eco, Clooney, Benigni gli ultras di Veltroni

A ogni elezione la stessa storia, gran risalto agli amici della sinistra che sostengono la campagna elettorale del "compagno di turno". Quest`ultima non ha fatto eccezione. Anzi, si è internazionalizzata per assurdità e ridicolaggine. A nessuno sarà sfuggita l`amicizia tra George Clooney e Walter Veltroni, con il primo, impegnatissimo a sostenere Mister Buonista, paragonandolo adirittura al nuovo "dio" in terra americano. Cioè Obama, una specie di, "ma anche" a stelle e strisce. Gli avrà promesso Cinecittà? Esterofilia congenita alla moderna sinistra italiana. A George Clooney mi piacerebbe fare due o tre domandine sull`Italia, su qualunque argomento. Immagino le risposte. O meglio le non risposte!

Totti poi è una esilarante figura di questa ricerca al personaggio utile. Basta vedere il suo niet alla nazionale e agli argomenti colti che ha portato nel suo libro bestseller. Oggi lo abbiamo visto su tutte le pagine web (Repubblica e Corriere in primis) come argomento principe. Berlusconi avrebbe criticato il suo sostegno a Nutella! Il fatto che abbia dei piedi buoni non vuol dire che abbia anche una testa buona. Pare ovvio. Mi stupisce più di Totti, che è più facile da capire di quanto egli stesso non si sforzi di far intendere, il clamore da Republicchetta che i media post republicchini sono capaci di offrire. Ditemi dove in qualunque Paese normale (parola cara alla sinistra italiana) uno sportivo conquisti la prima pagina e il titolo per argomenti di politica come nel nostro! Solo da noi. Ovviamente. Nell`Italia di Veltroni tutto sembra possibile.

Di Benigni non dirò molto. Solo che è il comico che ha preso in braccio tutti i leader del vecchio Pci. Gli ha issati come vessillo da sostenere. Gli ha coccolati. Trattati come angioletti da imitare. Se lo avesse fatto pure con Leonid Breznev, non mi stupirebbe, si quello simpaticissimo che si presentava sulla freddissima e innevata piazza Rossa a Mosca. Lui basta che sia di quella parte e lo porta in braccio. È generoso. Magari lo farà anche col cubano. O con i cinesi. Chi lo sà! Qualche giorno bisognerà portare in braccio lui. Dove, fate voi.

Poi ci sono i Manifesti della truppa intellettuale storica. Una lista che vedo da almeno 30 anni (salvo qualche deceduto). Identica a sè stessa. Sostengono da sempre e a scatola chiusa ogni In-Giustizia e Libertà. Credono di essere veramente i garanti del sistema democratico. Mimano una apocalisse qualora Silvio Berlusconi vincesse le elezioni. Proprio loro!! Che hanno sulla testa la responsabilità dell`università, della scuola, delle lettere, delle arti, della giustizia, dei media fallimentari. Dov`erano loro quando serviva la meritocrazia? Dov`erano loro quando, piuttosto che il timbro al manifesto di turno, tutto andava a rotoli? Ve lo dico io. Loro erano a recupare i denari utili a sostenere questa decadenza. Lo sfascio prima ancora che della politica era di questi presunti uomini ( e donne, per carità, 50% anche alla parità) guida. Altro che Berlusconi. Male dei Mali. Il demone che ci ha ucciso sono loro.