La Germania e la Siemens: Storia di un'amore perduto..
Partito male con una papera - tutta molto moralistico tedesca - creata dalla famosa foto taroccata con e poi senza Rolex, il giovanotto venuto dal nulla non ha retto alle difficoltá - a dir la veritá piú politiche che economiche e si é liberato della zavorra.
La Germania comincia a svegliarsi dal sonno dogmatico dell'impresa di pulizie e capisce sempre di piú che la realtá é diversa dall'ideale hegeliano.
È cosí? Sarebbe troppo bello. No, credo di no. In un tempo di nazionalismi sfrenati fatti da bandierine provinciali che farebbero inorridire i veri patrioti come Mazzini o Herzl, anche i marchi di un'azienda vengono difesi come fossero territorio nazionale. Cosí fu con l'Olivetti, cosí é stato con Alitalia e con Telecom Italia o con Autostrade qui da noi. Cosí succede in Francia e cosí succede anche in Germania. In questa follia acritica che inizia con la caccia alle streghe del cattivo di turno e si conclude nel silezio del nulla, non ci attendiamo una grande rivoluzione.
Forse un po' di maretta ma niente di più: Siemens rimarra`la Siemens che tutti noi che viviamo o abbiamo vissuto in Germania conosciamo: quella dei PC negli uffici statali, quella delle forniture pubbliche e quella delle 35 ore di lavoro - pagato dalle sovvenzioni dei tassati di turno.
C'é tanto di hegeliana memoria in questo colosso: l'ideale che in fondo é molto reale e razionale.